Amerigo Bartoli

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Biografia breve di Amerigo Bartoli

Amerigo Bartoli Natinguerra (Terni 1890 - Roma 1971) è stato un pittore del XX secolo. Terni 1890 - Roma 1971; pittore e grafico. Studia all'Accademia di Belle Arti di Roma, dove si diploma nel 1912. Con una borsa di studio si reca a Torino e quindi a Parigi, dove tornerà numerose volte. A Roma, perfeziona la sua formazione con Sartorio ed esordisce alla III Mostra della Secessione (1915). Nel 1920 divide lo studio con de Chirico; nel '21 compie un viaggio in Germania ed espone alla I Biennale di Roma. L'anno successivo espone nel gruppo di Valori Plastici" alla Fiorentina primaverile, ma la sua partecipazione ai programmi del gruppo è limitata. Ad una Esposizione degli Amatori e Cultori è nel gruppo di Margherita Sarfatti dei "Dieci artisti del Novecento italiano" (1927). In quell'epoca Bartoli ha già iniziato la sua fitta collaborazione come disegnatore satirico a riviste e settimanali, fra cui ricordiamo "La Tribuna" "a lettura" "La Gazzetta del Popolo", "Quadrivio", "Omnibus", "La Fiera letteraria". Nell'opera di Bartoli la naturale disposizione a una grafica brillante e arguta si affianca a una ricerca pittorica orientata in senso tonale. Accanto ai temi prediletti del paesaggio e della natura morta, dal 1925 l'artista è impegnato in una serie di ritratti, iniziata con quello di Roberto Longhi proseguita, fra gli altri, con queli di Emilio Cecchi, Giovanni Saffi, Bruno Barilli, questi ultimi esposti alla I Sindacale (1929) - e che culmina nel celebre quadro Gli amici al cafe (1930), gran premio per la composizione alla XVII Biennale di Venezia, acquistato dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. Qui ritrae quel gruppo di artisti e letterati che usano riunirsi nella "terza saletta" del Caffè Aragno. Allestisce la sua prima personale alla I Quadriennale (1931), cimentandosi poi con tecniche diverse, come la scultura che espone alla II Quadriennale (1935) -e l'affresco (Banca Nazionale del Lavoro, Roma). Dopo la II Quadriennale, partecipa alla mostra L'art italien des XIX et XX siècles" al Jeu de Paume di Parigi. Raccoglie parte della sua produzione di illustratore nei volumetti Roma in selci, con prefazione di Antonio Baldini (1934), I nostri amici inglesi (1939) Oggi come oggi, con prefazione di Mario Soldati (1952). Dal 1949 al 1966 collabora con disegni satirici a "Il Mondo'", e nel 1939 insegna pittura all'Accademia di Firenze, per passare poi, dal 1940 al 1961, a quella di Roma. Anche nelle numerose personali del dopoguerra i disegni caricaturali sono esposti accanto alle pitture. Della sua Scarsa e poco nota attività incisoria ricordiamo le litografie per la Mandragola del Machiavelli (1957), e le acqueforti che illustrano un libretto dello stesso Bartoli, Qando tutto era pià bello (1969).

FONTE: ROMA ANNI VENTI

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